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sabato 15 novembre 2014

Cara Penelope, l'orgoglio curvy non esiste.

E non esiste perchè troppe volte è solo un alibi per non ammettere che non si ha voglia di far qualcosa per mettersi in forma.
Sono impopolare e in controtendenza coi coraggiosi inni alla rotondità che circolano negli ultimi tempi, che sia io poi a scrivere questo, dal largo dei miei settantatrè chili per un metro e sessantasei d'altezza, appare quasi un paradosso. Però è così che la penso.

L'orgoglio curvy, se da un lato è un effettivo urlo di bellezza infinita e bombastica che smantella lo stereotipo della passerella e frulla ogni briciola di tendenza ad un rapporto non sereno col cibo che sfoci in patologie gravi, dall'altro legittima molte donne ad un atteggiamento di lassismo verso il proprio stato di salute. Perchè per intenderci, avere dieci chili di troppo può pure andar bene, ma travestire l'obesità da orgoglio curvy è altamente dannoso, e molte donne ahimè lo fanno. Io sono stata una di loro: ma sì, io mi piaccio, sto bene con me stessa, e sono orgogliosa di essere una donna in carne. E così via discorrendo, con una serie infinita di auto-persuasioni che mi dessero a pieno diritto l'opportunità di non incastonarmi le chiappe su un sellino di cyclette per buttar giù i quasi cento chili che sballonzolavano sotto il mio mento e sulla panza. E sì, una cosa è un po' di pancetta - che all'uomo piace pure e ci sta - e un conto è la panza, e sfido tutte le orgogliose donne di questo mondo a dirmi che la panza che straborda dai jeans a più riprese e più strati è bella.

Senza contare poi che non ci bastavano il premestruo, il mestruo, il tacco dodici, la ceretta all'inguine sopracciglie, baffetti, disfunzioni ormonali che sfogano in montarozzi rossi sul naso il sabato sera, aspettare che sia lui a fare il primo passo, la pillola, le Spice Girls, l'assorbente interno, le gravidanze extrauterine, i lavori sottopagati, le pulizie e tutte le rogne che la donna moderna emancipata cerca di negare con altrettanto orgoglio femminino, ma che pure fa con costanza, non ci bastavano. Ci voleva pure quell'ombra impari e per niente unisex, racchiusa dal concetto di antiestetico. Tutto ciò che all'uomo conferisce fascino e gli dà più carisma e sintomatico mistero, per la donna è antiestetico.
La panza per la donna, è innegabile, è antiestetica. E questo non ce l'ha imposto l'immaginario collettivo odierno che vuole la donna ossuta, no. Questo lo impone quella cosa meravigliosa che si chiama benessere, e amore per la propria salute, e se una donna passa i tre quarti della propria vita imburrandosi il naso di pietanze sugose e unte, strafogandosi di panzerotti e tracannando bibitoni, va incontro a patologie letali esattamente quanto l'anoressia e la bulimia, riparandosi dietro lo scudo dell'ormai abusato aggettivo curvy e portando avanti una crociata del tutto travisata e insana. L'altro giorno, guardando un talent show inglese alla tv, ho visto l'esibizione di una ragazza dal bellissimo viso tondeggiante, lineamenti morbidi, ed un corpo eccessivamente grasso strizzato in un body con delle stringhe laterali che la facevano somigliare ad un cotechino incordato e pronto ad essere condito con una zuppa di lenticchie a Capodanno. La ragazza si è esibita in una lap dance con una leggiadria da fare invidia a Carla Fracci, un'armonia dei movimenti ed un'agilità estrema che comunicava sacrificio ed impegno, e tanto tanto allenamento nella disciplina del palo. Un'esibizione unica per talento e spettacolo, però sarebbe quantomeno ipocrita negare che se la ragazza avesse avuto qualche chilo in meno o avesse scelto un outfit diverso, la performance avrebbe avuto un valore diverso. Così stando le cose ha solo comunicato: si può essere bravissimi pur avendo un corpo fuori forma e, in buona sostanza, non in salute. Questo non va bene, oltre ad essere totalmente privo di buongusto.
Orgogliosa sia la donna che sa vestire la sua 46 con un abbigliamento che valorizzi le sue forme e non mortifichi la bellezza con leggins e minigonne che vabbè tu ti vedi bene ma non mi pare ti stia amando se denudi la coscia o il decolletè tremolante dallo scollo a V oltremodo profondo.
Sarebbe giusto spiegare alle nostre bimbe che un pancake con la Nutella la domenica mattina fa più che bene, ma anche le verdure non sono mica uno schifo. Si dovrebbero condurre le generazioni ad una scelta del tutto naturale di ciò che va mangiato, con un approccio non ossessivo alle forme del corpo, che sia esso magro o grasso, semplicemente non dovrebbero affatto porsi il problema. Dovrebbero godere del buon cibo, con consapevolezza, e non ingozzarsi per noia o digiunare per essere più belle, dovrebbero star serene, e se continuiamo loro a propinare orgogli grassi e magri a destra e manca non otterremo mai un'attenzione ai sentimenti reali e all'intelletto, che è ciò che veramente conta.

Quello che dovremmo insegnare alle nostre bambine è che una donna sana è una donna bella, che mangiare hamburger e patatine di tanto in tanto va benissimo ma è giusto e bello muoversi, fare sport, viversi il proprio corpo ed esplorarlo al meglio, che la dieta non vuol dire far la fame ma mangiare correttamente , e che prima o poi, quando c'hai troppi chili di troppo, la commessa stronza che ti risponde che quella gonna della tua taglia non esiste - non che non c'é, ma proprio che non esiste - la becchi sempre,e pure il compagno di scuola che deve compensare le scarse dimensioni del suo pene chiamandoti balena, anche. E queste sono ferite che nessun dietologo e nessuna parata d'autocompiacimento, potranno mai cancellare.
Non va confusa una bella quinta di reggiseno e una linea armoniosa, materna, che rende la donna femmena, con un colesterolo da fare invidia a dieci panetti di burro.

In conclusione, l'essere umano avrebbe così tante doti da portare in piazza e da rivendicare tra le folle, quali la propria affermazione, l'amore, i successi professionali, la sensibilità, che davvero un aspetto meramente corporeo ostentato, li fa passare erroneamente in secondo piano. E uomini, no, non fatevene una colpa, a voi piace farci l'amore in tutti i modi e quando amate davvero non v'importa che il sedere crolla e dopo il parto abbiamo le smagliature fin sul naso: voi ci amate e basta. Cosa che dimentichiamo con la facilità di un panino con la mortazza.
Che, per la cronaca, è bono assai.

1 commento:

  1. Non lo so. Ho letto tutto, e non lo so. C'è molta rabbia e, come sai, la rabbia non aiuta a formulare discorsi lucidamente. Infatti alcuni passaggi ne contraddicono altri e, alla fine, non si capisce chi sei.

    A me non sarebbe venuto in mente di definire la lap dancer delle audizioni di Britain's Got Talent un cotechino. Non vedo a che pro farlo. E oltretutto hai travisato il messaggio: 'si può essere bravissimi pur avendo un corpo fuori forma e, in buona sostanza, non in salute.' :) Eh no, sei confusa. Non puoi essere 'bravissima' a stare in equilibrio e a fare quelle cose lì (per chi non sapesse di cosa parliamo: http://youtu.be/eqzUI5t9qJ4) così, per diritto di nascita. No, non è 'fuori forma', se con 'fuori forma' intendi fuori allenamento. Quella è EVIDENTEMENTE una donna allenata, sportiva. Ne esistono di magre e di grasse (più rare, ma esistono). Io ho un'amica che è sempre stata molto in carne, ma è sempre stata tonica e ha sempre praticato due-tre sport contemporaneamente, con mia immensa invidia.

    Insomma, il messaggio era che non bisogna dare per scontato che una donna in sovrappeso sia anche pigra, svogliata, fuori allenamento, goffa... non bisogna fermarsi alle apparenze. E tu ci sei cascata, nonostante tu sostenga (in un paio di passaggi) la stessa cosa. Davvero, Valentina... io non riesco a 'inquadrarti'.
    Secondo me c'è ancora da ragionare.

    :) Baci,
    Giorgia.

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